Sankt Gallen



Fotografia scattata a Kaltbrunn, abitazione privata, il 1 novembre 2009

Sankt Gallen: la bandiera

Fonte: FOTW
 

In campo verde, un’ascia rivolta all’asta di colore bianco, con fascio littorio di colore bianco, coi contorni neri, nastrato in verde. Il fascio littorio è un antico simbolo romano, che veniva utilizzato dai magistrati per simboleggiare la loro autorità ed il potere di vita o di morte sui giudicati. Nel caso specifico, tuttavia, questo antico simbolo rappresenta autorità, giustizia, unità e sovranità. Inoltre il fascio è composto da otto bastoni (in realtà se ne vedono solo cinque, tre interi e due parzialmente, ma immaginando la tridimensionalità dell’oggetto, sarebbero otto) che rappresentano gli otto distretti originari del Cantone. Il verde è colore di libertà, ma ai tempi della creazione della bandiera, era anche il colore della rivoluzione (tant’è vero che anche altri Cantoni che hanno adottato la bandiera in quei tempi lo hanno inserito, come ad esempio Vaud e Turgovia)


Storia della bandiera
La città di San Gallo, originatasi attorno ad un monastero del VII secolo, divenne indipendente nel XIII secolo nell’ambito del Sacro Romano Impero, ed utilizzava un orso rampante quale simbolo, già dal XIV secolo. Benché la città si unì alla Svizzera già nel 1454, il Cantone come lo conosciamo oggi è una creazione napoleonica, ottenuta dalla fusione di otto territori. Nel 1803 venne disegnata la bandiera, da parte di David von Gonzenbach, governatore di San Gallo, che scelse un disegno senza alcuna relazione con gli stemmi tradizionali dei territori costituenti il Cantone. Il disegno fu poi sottoposto a numerose piccole modifiche nel corso degli anni. La versione attuale è del 1981.

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