Corse



Fotografia scattata a Calvi, vicinanze aeroporto, il 18 agosto 2015

Corse: la bandiera

Fonte: FOTW

Bandiera bianca, con una testa di mororivolta all'asta, fasciata con una benda bianca, e "animata", ossia con occhi bianchi aperti, naso labbra orecchie e capelli crespi rappresentati ed in evidenza. E' la tipica rappresentazione dello schiavo nero, che veniva deportato in America, o che lavorava presso i dominanti arabi nel sud della Spagna e del Portogallo. In lingua corsa la bandiera è chiamata "a bandiera testa mora". 


Storia della bandiera
Non c'è una versione concordante sulle origini della testa di moro quale emblema nazionale della Corsica. La testa di moro (che potrebbe rappresentare in alternativa uno schiavo o anche un sovrano moro decaduto) è comunque in uso già dal 17esimo secolo, come dimostrano diverse rappresentazioni artistiche dll'epoca. Tuttavia la più antica testimonianza risale al 1546. Inizialmente la testa era femminile.
Esistono in realtà diverse leggende sulla nascita di questo simbolo: una di queste narra di un corso che tagliò la testa ad un moro, e, volendo conservarla come trofeo, la avvolse in un drappo bianco; essendo l'esperienza fallimentare, decise allora di liberarsi della desta, e semplicemnete disegnarne una su un drappo bianco. Un'altra leggenda vuole che la fidanzata di un corso fosse stata rapita da un moro, mandato dal re di Aragona, per venderla al re stesso. Il corso liberò però la fidanzata, catturò il moro e gli tagliò la testa, portandola poi in giro per tutta l'isola quale trofeo.
Una ricostruzione storica fa invece derivare il simbolo direttamente dagli aragonesi. La Corsica, così come la Sardegna, fu sotto posta al dominio aragonese nel 1297. Il simbolo della corona di Aragona, per un breve periodo, proprio in quegli anni, erano 4 teste di moro attorno ad una croce rossa in campo bianco (riprese anche nel vessillo sardo). Da qui deriverebbe anche il vessillo corso

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