Provincia Autonoma di Bolzano

    

Fotografia bandiera scattata al Rifugio Pisciadù, il 21 agosto 2018
Fotografia bandiera verticale scattata a Vipiteno, azienda privata,il 4 gennaio 2016
Fotografia stemma scattata a Bolzano, uffici provinciali, l'8 dicembre 2007

Provincia di Bolzano: la bandiera

Fonte: CISV
Bicolore orizzontale bianco-rosso, caricato al centro con lo stemma provinciale. Secondo l'usanza tipica dei paesi mitteleuropei, la bandiera viene spesso esposta nella sua versione verticale.

Provincia di Bolzano: lo stemma

Fonte: araldicacivica.it

D’argento alla aquila antica del Tirolo di rosso, rostrata e membrata d’oro, linguata di rosso e con le ali caricate da sostegni d’oro".

I signori di Tirolo - la romana Teriolis - divennero ben presto gli "avvocati" del Principe-vescovo di Trento, che, essendo il Signore "in spiritualibus et in temporalibus", lasciava ad un laico il compito della difesa militare e di altre funzioni civili, e andarono via via aumentando la loro potenza fino a divenire i veri signori della regione, tentando perfino di spodestare il Vescovo-Signore,che avevano giurato di difendere. Le "compattate" tra i Vescovi e i Signori di Tirolo e più tardi la sottoscrizione del Landlibell del 1511, da cui trasse origine la confederazione del Tirolo (Principato vesovile di Trento e di Bressanone, Contea del Tirolo e città libere di Kufstein, Rattenberg e Kitzbühel) disciplinarono i reciproci rapporti per i secoli successivi creando una unità territoriale nell’ambito del Sacro Romano Impero, in cui tutte le popolazioni si riconoscevano. Con Bernardo Clesio, il Grande Principe-vescovo trentino (1514-1539) cardinale di Sacra Romana Chiesa e Cancelliere di Carlo V, furono adottati gli statuti (codici civili, penali e amministrativi) delle varie giurisdizioni in cui era suddiviso il Principato vescovile di Trento, che comprendeva quasi tutta la valle dell'Adige (esclusa la Valle Venosta, giurisdizione vescovile di Coira, e Signoria tirolese) e la bassa valle dell'Isarco da Chiusa in giù.Tra questi statuti, quattro riguardavano il Trentino - Trento, Rovereto, i quattro Vicariati e Riva - che traevano sanzione diretta dal Principe-vescovo, e perciò dall’aquila trentina, ed uno era quello tirolese, espressione diretta della Signoria della famiglia padrona di questo storico Castello. L’aquila del Tirolo finì per rappresentare perciò tutto il territorio di questa giurisdizione.

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